Un incredibile fossile cosmico a due passi da noi
13 Gennaio 2022

Un gruppo internazionale di astronomi ha scoperto un’enorme sfilata di stelle al confine meridionale della nostra Via Lattea, talmente lunga che se fosse visibile nel nostro cielo notturno apparirebbe 30 volte più grande della Luna piena! Nel punto più vicino, infatti, si trova a circa 20 mila anni luce dal centro della Via Lattea, mentre la sua coda si estende fino a 90 mila anni luce di distanza dal nucleo della nostra galassia.

Questa scia stellare, nota come C-19, è quel che resta di un antico ammasso globulare. Uno degli aspetti più sorprendenti di C-19 è la sua bassa “metallicità” (intesa come l’abbondanza di elementi più pesanti dell’elio), inferiore di almeno quattro volte rispetto ai normali ammassi globulari che conosciamo. Tanto è vero che in nessun sistema stellare all’interno della Via Lattea, o nelle sue vicinanze, è mai stata riscontrata una concentrazione di metalli più bassa che in C-19!

Gli astronomi finora ritenevano che gli ammassi globulari così carenti di elementi pesanti fossero già scomparsi da molto tempo - alcune teorie addirittura prevedono che simili ammassi non riuscirebbero neanche a formarsi. Le osservazioni condotte con il telescopio Gemini North nelle isole Hawaii suggeriscono che C-19 si sia formato moltissimo tempo fa, componendosi delle prime stelle nate nell’Universo.

C-19 può quindi fornirci nuovi indizi sulla formazione di stelle e ammassi stellari nell’epoca immediatamente successiva al Big Bang - e la cosa più straordinaria a tal proposito è che questo ammasso è talmente vicino alla Terra da permetterci di studiare le galassie primitive in quello che, in termini cosmici, è il nostro giardino di casa.

Uno dei ricercatori coinvolti in questo studio, Julio Navarro dell’Università di Victoria (Canada), ha riassunto in questo modo: "Per comprendere l’Universo primordiale gli astronomi possono osservare le galassie più distanti, ma ora sappiamo che è anche possibile studiare le strutture più antiche nella nostra galassia come fossili di quei tempi lontani".

In questa animazione, potete vedere una delle ipotesi sulla formazione di C-19.

Immagine: L’illustrazione mostra la traccia stellare C-19 in arancione, nell’angolo in basso a sinistra.

Crediti: International Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/J. da Silva/Spaceengine

Ringraziamenti: M. Zamani (NSF’s NOIRLab)

Curiosità

Curiosità: Nonostante possiedano tutti gli elementi della nostra tavola periodica, le stelle sono principalmente composte di idrogeno e di elio. La prima persona a suggerirlo (nel 1925!) fu l’astronoma Cecilia Payne-Gaposchkin (1900-1979). La sua intuizione fu inizialmente contrastata, ma ulteriori ricerche confermarono che aveva ragione. In seguito, Cecilia divenne la prima donna a ricoprire la carica di professore all’Università di Harvard.

This Space Scoop is based on a Press Release from NOIRLab .
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