Fatti molto strani in mondi ancora più strani
26 Giugno 2023
In una notte serena esci in giardino con una mappa stellare o con un app e guarda in alto. Riesci a vedere la costellazione dei Pesci? Sapevi che c’è un pianeta veramente particolare in direzione di questa costellazione? Gli astronomi hanno appena scoperto che su questo pianeta accadono cose molto strane.
WASP-76b è un esopianeta grande quasi quanto Giove, che si trova a 634 anni luce dalla Terra. Orbita vicinissimo alla sua stella – quasi 12 volte più vicino di quanto sia Mercurio rispetto al Sole! Talmente vicino che la sua atmosfera raggiunge l’impressionante temperatura di 2000°C.
I comportamenti strani del pianeta sono dovuti principalmente alla sua temperatura estrema. Tanto per cominciare questa fa si che il pianeta si sia dilatato, fino a raggiungere un volume che è quasi sei volte quello di Giove. Non solo: la maggior parte degli elementi che formano rocce e metalli, che normalmente non si vedrebbero attraverso l’atmosfera, qua si vaporizzano e diventano visibili proprio come il vapore che sale da una tazza di te bollente!
Usando il Gemini North Telescope gestito dal NOIRLab di NFS, un team internazionale di ricercatori ha trovato 11 elementi che servono per la formazione delle rocce nell’atmosfera di WASP-76b: sodio, potassio, litio, nickel, manganese, cromo, magnesio, vanadio, bario, calcio e ferro.
La quantità degli elementi trovati è simile sia a quella della stella di WASP-76b che a quella del nostro Sole. Questo conferma che i pianeti giganti gassosi come Giove e Saturno si formano in modo simile alle stelle, dal miscuglio di gas e polveri nei dischi protoplanetari. Invece i pianeti rocciosi come la Terra si formano per accrescimento e caduta di polvere, rocce e planetesimi.
Ma le stranezze non finiscono qui. Gli astronomi hanno visto per la prima volta su un esopianeta tracce di una molecola molto strana ma significativa: il monossido di vanadio. In pratica, l’equivalente dell’ozono sulla nostra Terra.
Insomma, grazie a queste interessantissime caratteristiche chimiche e a tutti gli indizi forniti da WASP-76b, gli scienziati possono ora esplorare meglio come si formano i pianeti giganti gassosi e e i sistemi planetari sia nel nostro Sistema Solare che altrove nell’Universo.
Immagine: rappresentazione artistica che illustra come gli astronomi hanno usato il Gemini North Telescope (metà dell’International Gemini Observtory gestito dal NOILab di NFS) per rivelare diversi elementi nell’atmosfera di un esopianeta delle dimensioni di Giove, WASP-76b. Crediti: nternational Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/J. da Silva/Spaceengine/M. Zamani